Saghe e spin-off 2.0, chi ci guadagna?

Siamo già alla fine di febbraio , ma sono ancora molte le novità cinematografiche, se così possiamo chiamarle, in programma per questa stagione. Novità, in effetti, è una parola che implica freschezza, innovazione, originalità mentre la programmazione hollywoodiana, seppur non totalmente, sembra offrire per il 2017 solo reboot e remake.
Da Spider-Man a La mummia, il 2017 sarà l’anno della “versione 2.0” di vecchi successi cinematografici.
Mentre la Universal si prepara a rilanciare la sua linea di mostri, cercando di creare una serie di film che siano in stile universo Marvel. Il primo di questi sarà La mummia: previsto al cinema dall’8 giugno. Protagonista sarà Tom Cruise nei panni di un militare in pensione. A differenza della trilogia con Brendan Fraser, le vicende si svolgeranno ai giorni nostri.
Che dire poi dei Power Rangers, il film di Dean Israelite che arriverà in sala il prossimo 6 aprile. Cercherà di aggiornare la saga televisiva secondo i canoni dei moderni film di supereroi. Nel cast ci sono, tra gli altri, Bryan Cranston ed Elizabeth Banks.
Altra versione, invece, riguarderà uno dei personaggi di culto nati dalla penna di Stephen King: il pagliaccio Pennywise, protagonista di It, per il quale è iniziato un vero e proprio conto alla rovescia.

Ma la medaglia d’oro dei reboot spetta a Spider-Man. Secondo reboot nel giro di quindici anni per il più famoso supereroe Marvel, interpretato da Tom Holland, che rivedremo sul grande schermo a partire dal 6 luglio.
Insomma, il reboot negli ultimi anni è diventato il pallino di Hollywood, che ormai punta tutto su rifacimenti di classici, seppur con nuovi spunti e variazioni sui personaggi. Che sia davvero la fine dell’inventiva e della creatività? Meglio rifare un film di successo, con conseguente super incasso al botteghino, piuttosto che sfruttare l’infinito background letterario a disposizione, rischiando un flop clamoroso. Sembra essere questo il messaggio lanciato dall’industria cinematografica negli ultimi anni e per quest’anno non ci sono dubbi: si assisterà al medesimo copione. La situazione fa ben sperare ad un trampolino di lancio per la diffusione di cultura italiana nel mondo, ce la faremo a sostituire, almeno in parte, questi grandi colossal senza senso?

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