Queen: il mito non esaurisce mai

Per i fans dei Queen (che, vi assicuriamo, sono di tutte le età) sta iniziando un periodo ricco di sorprese. Come antipasto a inizio ottobre è uscita l’autobiografia “Queen in 3-D” (Ed. Edel Italy), che non è l’ennesima in ordine cronologico ma è la prima scritta da Brian May, storico chitarrista e co-fondatore della band, senza l’aiuto di nessun ghostwiters o co-autore.

May ha portato a compimento un progetto che gli girava in testa da tanti anni, da quando durante i fantasmagorici tour portava sempre con sé una stereocamera in 3D, con cui ha immortalato momenti pubblici e privati dei Queen. Infatti questa nuova pubblicazione non è solo una raccolta di aneddoti ma anche un esperimento fotografico contenente 360 fotografie accompagnate da racconti e avvenimenti legati al soggetto delle immagini che non sono mai stati raccontate al grande pubblico. Inoltre tutte le illustrazioni sono esplorabili in 3D grazie ad uno stereoscopio inventato dallo stesso May e allegato al libro, che costa un po’ ma è una vera e propria memorabilia da tenere nel tempo.

Brian May sarà sul palco l’unica tappa italiana del tour evento dei Queen all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO) il 10 novembre, come front-man ci sarà ancora una volta il truccatissimo Adam Lambert (mai vista tanto trucco se non nel Rocky Horror Picture Show), scoperta della versione americana di American Idol. La sua estensione vocale molto potente è stata più volte paragonata a quella di Freddy Mercury, prima di lui altri hanno tentato di riempire il suo vuoto, da George Michael nella versione da pelle d’oca del 1992 live al Wembley Stadium con “Somebody to love”, Robbie Williams che ha registrato “We are the champions” per la colonna sonora de “Il destino di un cavaliere” fino a Paul Rodgers, ex frontman dei leggendari Free di “All right now” che li ha accompagnati dal 2004 al 2008.

Infine è in lavorazione un film biopic intitolato “Bohemian Rhapsody” in cui la spinosa parte di Mercury è stata data a Remi Malek, protagonista della serie tv “Mr Robot”, si dice che la somiglianza fra i due sia impressionante e che questa interpretazione lo farà entrare per direttissima nei grandi attori da oscar. Il film, scritto da Anthony McCarten, candidato agli Oscar per “La teoria del tutto”, racconta quindici anni della vita e della carriera di Freddy Mercury. Così ha voluto il regista Bryan Singer che ha scelto di partire nel 1970, anno della nascita dei Queen, fino alla storica esibizione del 1985, al Live Aid, sei anni prima della morte.

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