I nostri migliori film italiani del 2016

Non abbiamo idea del perché ma quest’anno ci è sembrato che il cinema italiano sia rifiorito. Sia chiaro, non tutto, ma quando ci siamo posti la domanda “Quali sono i film italiani migliori del 2016?” non abbiamo deciso per il meno peggio e neanche ci siamo detti qualche commento trito e ritrito sulla mancanza di idee, fondi etc…Restiamo con le dita incrociate per questo 2017 che ci faccia emozionare come l’anno passato e uscire dal cinema dicendo spesso “Questo è il mio miglior film della stagione”.

Sono 3 e non in ordine.

“Veloce come il vento” – regia Matteo Rovere

Quando un bravo attore è in uno stato di grazia si vede e si sente. Stefano Accorsi è un ottimo attore (sia cinematografico che teatrale, l’abbiamo visto al Teatro Municipale nella passata stagione con una rivisitazione del Decamerone di Boccaccio) e, aiutato anche dall’accento romagnolo, interpreta magnificamente una ex leggenda dell’automobilismo da rally che ha perso tutto ed è diventato un tossico. Non ha più niente tranne una sorella piccola, Matilde De Angelis, al suo debutto, che deve affrontare volente o nolente il mondo del rally. Quando non ci si aspetta niente da un film e poi ci si ricrede del tutto.

“Lo chiamavano Jeeg Robot” – regia Gabriele Mainetti

Il primo superhero movie italiano credibile e che ci ricordiamo senza ridere perché non scimmiotta i mastodontici film americani dello stesso genere. Il mutante in questo caso è Claudio Santamaria (bravo e secondo noi sottovalutato) che interpreta Enzo Ceccotti un piccolo criminale che, fuggendo dalla polizia, per sbaglio cade in un barile di materiale radioattivo che gli darà forza e resistenza sovrumane. E’un film che potrebbe partecipare a tanti festival, potrebbe assomigliare a cose già viste ma no, è indipendente e molto curato sia nella struttura sia nella scelta del cast.

 

“La pazza gioia” – regia Paolo Virzì

Noi siamo di parte perché pensiamo che Paolo Virzì possa rappresentare il cinema italiano nel mondo. E ci chiediamo come mai non sia stato inserito nella cinquina degli Oscar Stranieri perché con questo film se lo meritava veramente. Ma veramente. Road movie incentrato sull’ amicizia di due imprevedibili pazienti psichiatriche, Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi (se vi va, guardate anche “La prima cosa bella” e “Il capitale umano” entrambi di Virzì per capire quanto siano brave anche divise) ambientato in vari luoghi di una Toscana mite e fuori dal tempo. Lo spettatore che vede questo film deve stare attento perché nell’arco della durata del film si piange, si ride, ci si arrabbia e si esce dalla sala (o si schiaccia stop sul telecomando) stanchissimi.

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